Ecco finalmente uno spazio politico...
Cito, da una discussione precedente:
però ti prego, non dire di tipo neoclassico, si dice illimunista... (che è l'unica corrente di pensiero nella quale, pergiunta, io creda veramente) che in quell'epoca era a pannaggio esclusivo della classe borghese e pertanto era adattata (tra l'altro in modo poco razionale) ai loro interessi.
poi in europa l'illuminismo si è subito spostato (già nella rivoluzione francese) al popolo fino alla totale trransizione pratica avvenuta tra il 1915 e 1920 a causa della prima guerra mondiale, querra postrestaurazionista, che porto al crollo definitvo (iniziato il 14 luglio 1789) del ancienne regime. (in america invece tutto si è fermato al 1776)Beh, qui si potrebbero dire tante cose (e forse troppe, anche): ma, prima di tutto, non mi pare che la costituzione americana fosse poi così tanto illuminista (almeno nei fatti, oltre le facili dichiarazioni di principio), se si tiene conto delle condizioni iniziali e al contorno. Mentre certamente si rifaceva in parte ai classici greci e romani, ovvero "gli antichi" (che dissero anche tante cose interessanti, peraltro).
Comunque, se vogliamo parlare di illuminismo, forse l'unica corrente di pensiero - o filosofia politica, per meglio dire, se vogliamo - che ne ha portato fino in fondo le logiche (e sensibili) conseguenze, mi pare che sia stato l'anarchismo classico (quello europeo, soprattutto). Peccato che le stagioni libertarie siano state poche e brevi, finora (vedi la comune di Parigi, la rivoluzione o guerra civile spagnola ed il '68, soprattutto)...
Purtroppo, però, l'illuminismo ha peccato del difetto di considerare quasi solo la ragione come base fondante (quasi potesse diventare una nuova religione, purtroppo): d'accordo che la ragione è importante, ma ci vuole anche il sentimento - se no, la ragione si ritrova senza basi umane e si fotte da sola, per dirla un po' volgarmente, ma forse rendendo bene l'idea (?).
Il dilemma della società odierna è, in effetti, proprio il tentativo di cercare un buon uso della razionalità scientifica e tecnologica, senza in alcun modo intaccare i valori umani fondamentali, ben più importanti.
Il che, nell'ottica ormai classica del liberalismo e del socialismo, significa cercare sempre il giusto equilibrio (dinamico, non statico!) tra le diverse esigenze dello sviluppo dell'anima e dell'intelligenza umana.
... O, se vogliamo dirla con Bakunin, in senso lato:
La libertà senza il socialismo è privilegio ed ingiustizia, il socialismo senza libertà è schiavitù e brutalità.(Ohei, ragazzi, è il mio pensatore ottocentesco preferito: non vogliatemene, ma mi sembra davvero anni luce avanti rispetto a certi politici di oggi!)
Edited by EuroCity - 14/6/2006, 20:15