OT
Rileggendo il post di Geoni, e della tradizione familiare in ATM... una cosa la si può dire:
manetta, autofilovieri, macchinisti, operai, ecc.. sono diventati solo un numero per la SpA. L'ultima generazione, agli alti livelli, entrati in vari modi, partono con preconcetti verso il personale spesso sbagliati. Accumunando tutto e tutti allo stesso livello, a volte in peggio per tutti e por colpa di pochi menefreghisti, solo per l'incapacità di gestire determinate situazioni, e sicomporta dando le colpe anche a chi ha tutte le ragioni motivando il fatto che colui che aveva ragione deve aver fatto qualcosa da stimolare una reazione eccessiva verso che aveva dei risentimenti tali da comportarsi in modo irrazionale!!!!
Inoltre la politicizzazione e la presenza di sindacati ed ex lavoratori sindacalisti a alti livelli per meriti di privilegi ottenuti vendendo i lavoratori, personaggi che vertono a interessi più personali o familiari o d'elitè anziche verso l'interesse dell'azienda dei lavoratori e dei verso un servizio migliore e con il sorriso spontaneo. Anche il fatto che l'azienda sia in continuo attivo dal 2000, con 380 milioni di euro di quest'anno... e gli aumenti sono sempre e solo nella classe dei dirigenti con cifre che equivalgono alla mensilità di un CFL... e le ruote del carro vengono indicate come colpevoli dei disservizi. Quando l'opinione pubblica è indiavolata con i tranvieri, ecco che c'è chi si dissocia dai lavoratori, ma quando viene data ragione ai lavoratori ecco che parte la battaglia o vere e proprie guerre trasindacati e politici per strumentalizzare i fatti contro tutto e tutti... ma la politica è un vasto mondo di ...putt... che
Io sono stato operaio con dei capi della vecchia generazione, era veramente una famiglia, ci si ritrovava fuori dal lavoro, cene scampagnate domenicali, aiuti di vario genere, e la considerazione del proprio reparto come se fosse la propria impresa. Quando veniva svolto un lavoro e ottenevi anche risultati migliori del previsto, avevi una soddisfazione che ti legava ancor di più all'azienda ed alla sua storia.
Ma bisogna fare i conti anche con coloro che vengono per arrivare a fine mese, raccomandati senza espsrienze o conoscenze di base, o senza reale volonta nello svolgere un lavoro con la passione ed il piacere di farlo... il veder fare tanto per fare e senza sapere ciò che si stà facendo è di un disarmante.. in particolare quando sono persone che prendono lo stesso stipendio. Senza contare le gelosie degli idioti ignoranti che cercano in tutti i modi di sabotare coloro che ne sanno di più al fine di screditarne le capacità o peggio... ma sono intoccabili, protetti, raccomandati, gente con conoscenze importanti, spesso esaltati senza alcuno scrupolo, pronti a fare carte e dichiarazioni false al fine di ottenere ciò che vogliono, di danneggiare ingiustamente un collega al fine di ottenerne dei meriti...
Coloro che si nascondono, fanno bene a nascondersi dal dire di lavorare in ATM, non per vigliaccheria, ma per il timore che quanto viene detto o pensato potesse essere usato o manipolato anche sul campo professionale a fini intimidatori. Se pensi che il sottoscritto è stato accusato alcuni anni fà di essere un divulgatore dell'estremismo delle Brigate Rosse...
con tanto di avviso "minaccia" scritta per il solo fatto di aver spuntato una casella con una stellina anziche con una v o con una x di spunta. Ricordate di quel tale che venne licenziato e divenne collaboratore delle Jene per aver denunciato che le chiavi dell'atm erano nelle mani di chiunque? ATM dovrà riassumerlo e pagargli tutti gli arretrati con gli interessi.Ma nel frattempo ATM è diventata inacessibile per le vie di accesso normali.
Tornando ad aspetti più normali e storici, per fortuna in molti è rimansta quella tradizione del tranviere di una volta, che ti porta a svolgere un servizio di utilità verso il prossimo, e spesso ci si sente più utili con un contatto diretto o indiretto con le persone-viaggiatori-clienti-amici spesso pronte a regalare un sorriso per un piccolo gesto di cortesia... se non lo fanno.. pazienza
come pazienza anche se c'è chi pensa più a se stesso anziche al prossimo non curandosi della mansione che svolge e per l'obiettivo e l'ideale per il quale si sono succedute centinaia di persone in varie mansioni.
A volte capita di poter sfruttare la possibilità delle progressioni di carriera... ma all'ultimo ci si pone delle valutazioni su ciò che si andrebbe a fare, se è veramente un qualcosa di più elevato e sotto quali punti di vista lo si può considerare tale... chi lascia la vecchia per la nuova, sà quello che perse ma non sà quello che trova... ma quando sia ciò che ti aspetta... meglio perdere e rimanere se stessi nella propria genuinità. Di pupazzi burattini e marionette ce nè il mondo pieno.
fine OT